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Anita e Giuseppe Sangiorgi si formano nella Milano degli anni Settanta dell'Ottocento durante la turbolenta stagione della Scapigliatura, diventando amici di Tranquillo Cremona, Carlo Pisani Dossi, Felice Cavallotti, Marco Praga. Lei, cognata di Mosè Bianchi, frequenterà i circuiti delle emancipazioniste post-risorgimentali e darà forma al suo progetto di una scuola/laboratorio di arazzi e ricami, a Rimini. Lui, uomo colto, imprenditore e filantropo, diventa uno degli antiquari più raffinati e importanti d'Italia e d'Europa, aprendo negli anni Novanta la sua galleria al piano terra di Palazzo Borghese a Roma; mentre Anita, legata alle Industrie femminili italiane, inizia a produrre i suoi manufatti tessili per un'altolocata committenza. Entrambi frequentano le grandi Esposizioni e spesso vi presentano i loro preziosi oggetti, intrecciando relazioni con il mondo della cultura e dell'economia italiana. Due profili biografici che disegnano il ritratto di un'epoca di eccezionali trasformazioni economiche e sociali, che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del nostro Paese.